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Sessismo a Sanremo

Updated: Aug 29, 2020

( an English version of this post can be found here.)




Sanremo, il più famoso festival italiano che ogni anno porta sul suo palco dell’Ariston Theatre i nuovi artisti del momento. Anche quest’anno però, il programma nazional-popolare ha transmesso parole, immagini e messaggi di superiorità maschile, assegnando alle donne un ruolo passivo come accessori bellissimi degli uomi –del direttore artistico Amadeus, oppure dei findanzati, mariti e colleghi- portando sotto la luce dei riflettori il gravissimo problema del sessismo.


Tra commenti del direttore artistico che sembrino apprezzare le donne che co-conducono il festival solo per gli aspetti fisici, perché “sono tutte bellissime” e ammirabili perché hanno la capacità di “stare ad un passo indietro al loro uomo”, in questa edizione di Sanremo, Amadeus si e’ ritrovato ad essere (l’involontario?) catalizzatore nazionale di un problema che purtroppo da tanto tempo continua ad imporsi nella nostra società in modo sempre più aggravante e, francamente, imbarazzante. Sanremo continua a facilitare l’entrata di messaggi e immagini derogative, offensive e degradanti sulle donne nelle case e sugli schermi dei cittadini in Italia. I commenti del conduttore durante la conferenza stampa, ma anche durante le sei serate, indicano che, apparentemente, i pregi delle donne siano semplicemente la bellezza e le capacità di raggiungere status di “fidanzata di” o “moglie di” e poi di lasciare la scena al grande uomo a cui appartengono stando sempre “un passo indietro”. Perchè comunque non dimentichamoci che Amadeus e’ stato il conduttore prinicpale del festival e le sei donne che l’hanno affiancato, alternandosi durnate le sei serate, erano complementi del protagonista maschile che sono salite sul palco “in quanto donne” e non “in quanto professioniste”.



Gravissima e criticatissima anche la scelta di invitare al palco dell’Ariston il cantante Junior Cally, annunciata poco dopo la contestatissima conferenza stampa in cui Amadeus fece il suo primo passo falso. Con testi e video musicali volgari che promuovono la violenza fisica e verbale contro le donne, l’invito a Junior Cally non ha fatto altro che continuare a transmettere messaggi di superiorita’ maschile, a promuovere il consumo della donna come oggetto e dell’uso della violenza contro essa per il piacere maschile.

Infatti, nonsotante il “rapper” non si sia esibito con canzoni di questo genere durante il festival, sono comunque questi i messaggio che rappresenta e transmette. E non dimentichiamoci dei commenti fatti quando sono uscite le polemiche riguardo a i testi di Cally.


Quando si parla di sessismo, non si può di certo trascurare il nostro sessista “preferito”, Matteo Salvini, che non ha potuto di certo perdere un'opportunità del genere per spargere i suoi messaggi tremendamente sbagliati, fomentando ancora di più l’ignoranza su questi temi in Italia. Infatti, il suo tweet riguardo alla scelta di Junior Cally lascia a bocca aperta e senza parole- il mitico decise di rispondere cosi’: “A proposito, mi vergogno di quel cantante che paragona Donne come troie, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti. Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana”. Con questo, il premier della Lega giustifica la violenza contro la donna nella dimensione privata, scandalizzato solo perchè questo “cantante” promuove la cultura violenta contro la donna in TV e non solo tra le pareti di casa sua. Quindi, a quanto pare, la violenza davanti a tutti no, ma a casa propria -e sui social (vedi commenti violenti e degradanti di Salvini contro le avversarie politiche e non come Carola Rackete, Laura Boldrini e altre)- si??!


Queste polemiche e continui “passi indietro” hanno fatto si che, invece che concentrarsi a rafforzare il suo nome di storico festival che celebra l’arte, la cultura e la musica italiana, per tutta la sua durata Sanremo ha continuato a giocare su temi reali e dolorosi che coinvolgono milioni di donne in Italia e in tutto il mondo. E cosi’ e’ stato anche per tutte le sei interminabili serate in mondovisione.

Infatti, piuttosto che scusarsi, Amadeus ha presentato ogniuna delle co-conduttrici facendo sempre qualche apprezzamento fisico, ossessionato sopratutto dalla bellezza di Diletta Leotta, ma anche stupito che la presentatrice sportiva fosse anche laureata. Durante lo show, Amadeus confessa, con una certa enfasi, che lui “non lo sapeva”- e qui al direttore artistico sembra sorgere un dubbio; davvero le donne belle sono anche intelligenti?


Ma Amadeus ovviamente non é stato l’unico a porsi questa domanda, ne si puo dare il ruolo di capro espiatorio al povero conduttore che, dopo tutte le gaffe “fraintese” non sapendo proprio dove andare a parare. Infatti non ha scritto lui il monologo flop di Leotta che dichiara che la bellezza non é un merito, ma capita, e che quando capita però é anche un gran vantaggio. Ne è stato lui ad inquadrare il fratello chirurgo plastico durante il monologo della presentatrice- ma forse un intento delle regia a scatenare la polemiche sessista della serata a spese di una donna per spostare i riflettori dal povero Amadeus?

Comunque sia, Amadeus, Sanremo, i suoi autori, e le co-conduttrici (a cui sicuramente nessuno toglierebbe la loro “bellezza” qualora si fossere ritirrte dal festival), sembrano non capire interamente la gravità della questione- Perché non è solo UNA “gaffe”, non è solo UN commento “frainteso”, non è solo UNA “canzonetta”, UN testo di una canzone o solo UN video. Non è neanche solo un monologo che “le persone non hanno capito” (cosi’ Leotta si e’ difesa dalle critiche dopo il flop). Non è solo UN direttore artistico e non è nemmeno solo UN festival...!


Sanremo ha presentato gran parte dei motivi per cui il sessismo, la misoginia, l’oggetificazione della donna e del suo corpo, sono problemi PERSISTENTI e sempre presenti. Gli episodi accaduti prima e durante il festival rendono chiaro che in questa società sia presente, a tutti i livelli, la paura che le donne possano prendersi lo spazio o protagonismo che sembra sia concesso solo all’uomo. Esiste una debolezza/insicurezza maschile che ha bisogno di “tenere a bada” le donne, sottraendo loro questo spazio e protagonismo, depotenziandole con derogative al loro ruolo passivo (stando sempre ad un passo indietro al uomo) con gratificazioni fisiche, insulti violenti, o presentandole con disprezzo e immagini punitive di donne incappucciate, legate, incapaci di liberarsi o ribellarsi contro un uomo che gli urla oscenità se si azzardano a non voler stare al loro posto assegnato - come trasmesso dai testi e video di Junior Cally e personaggi analoghi. Il fatto che il festival italiano piu’ famoso al mondo venga caratterizzato da retoriche e gaffe sessiste non fa’ altro che enfatizzare la gravita’ di questo problema nel nostro Paese. Sanremo é solo un esempio di come in Italia il sessismo, come il maschilismo, da tempo vengono “normalizzati” e integrati nella società dalla politica, dai media e addirittura dalle istituzioni culturali e che, purtroppo, quest’onda di populismo non fa che peggiorare.


Di Flavia Russo

 
 
 

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